Il nuovo Codice dei contratti pubblici, spesso chiamato Codice Appalti, è stato approvato il 31 marzo, è entrato in vigore il 1° aprile ed è infine divenuto efficace dal 1° luglio, del 2023. Tutto questo significa che esso si applica alle procedure indette, dal 1° luglio 2023 in poi, dalle stazioni appaltanti.
DLGS n. 36 del 31/3/2023 – “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici. (23G00044)” - (GU n. 77 del 31-03-2023 - Suppl. Ordinario n. 12).
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Scopo di queste pagine di approfondimento è dare alcune informazioni utili su alcuni dei passaggi maggiormente significativi, nell’ambito dei servizi e delle consulenze per gli enti pubblici.
La normativa italiana sugli appalti della pubblica amministrazione sottostà alle Direttive europee in materia di contratti pubblici. Una dipendenza simile a quella, ben nota, della normativa IVA.
L’art. 50 del DLGS n.36/2023, con il comma 1, definisce le diverse forme di affidamento per importi inferiori alle cosiddette soglie di interesse europeo. Parliamo delle soglie riferite alla famosa locuzione “sotto soglia”.
E' regolato da una sorta di automatismo di attivazione, vincolato solo al riscontro delle condizioni che devono essere oggettive, quindi non suscettibili di valutazioni solo qualitative, bensì perfettamente riscontrabili e misurabili. Parliamo del meccanismo e delle norme che regolano la revisione dei prezzi nel Codice dei contratti del 2023.
Si tratta di un principio cardine nella logica normativa continentale europea che punta in primis a tutelare sempre la concorrenza a favore dei cittadini. Il principio di rotazione nel codice appalti del 2023 è piuttosto preciso e serve conoscerlo molto bene.